Città di Legnago - Cenni storici

La città di Legnago venne popolata già in epoche antichissime. Molte sono le tracce che testimoniano una vita molto fiorente già durante l'Età del Bronzo (XIII secolo a.C.), grazie soprattutto al ritrovamento nel 1931 di un villaggio di palafitte e agli innumerevoli resti archeologici risalenti alla Civiltà Etrusca tutt’oggi conservati presso il Museo Civico Fioroni e il Centro Ambientale ed Archeologico. Successivamente, in epoca romana, le campagne circostanti vennero rese fertili e Legnago diventò così un punto di riferimento per la bassa veronese. Ad oggi sono visibili alcune testimonianze dell’antica Porta Mantova (Legnago un tempo era completamente fortificata) nei pressi di Piazza Garibaldi, Via Giacomo Matteotti e Corso della Vittoria, le quali sono state portate alla luce in seguito ad alcuni lavori di sistemazione della piazza.

Durante l'Alto Medioevo Legnago assume il volto di una vera e propria roccaforte militare. La cittadina venne conquistata prima dai Longobardi e poi dai Franchi, fino a diventare attorno al Mille proprietà del vescovo di Verona il quale la cede al Comune in cambio di Monteforte d’Alpone. Successivamente, Legnago diventa un possedimento di Ezzelino IV da Romano per poi passare sotto la dominazione scaligera dal 1207 fino al 1387. Si susseguirono poi le dominazioni dei Visconti e dei Carraresi. Nel 1405 avvenne l’annessione alla Repubblica di Venezia: il governo della Serenissima affidò all’architetto Michele Sanmicheli l’arduo compito di consolidare le fortificazioni, ridisegnandole a pianta stellare. Queste furono però in gran parte smantellate nel 1801 per volere di Napoleone.

Legnago, all'epoca, era considerato uno dei nodi fluviali più importanti del Veneto per la presenza sulle rive dell’Adige di un porto, di un ponte mobile progettato per il passaggio dei natanti ed una lunga catena di mulini. Era anche un rinomato polo culturale grazie alla presenza di scuole, un’accademia letteraria e un teatro. Alla sconfitta di Napoleone, la cittadina tornò in mano agli austriaci, i quali stavano regnando nel Lombardo-Veneto e resero Legnago uno dei capisaldi del Quadrilatero nel 1814 assieme a VeronaPeschiera e Mantova.
 
Soltanto con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1866 le cose parvero cambiare, nonostante le molte servitù militari che ancora continuarono a sussistere. Nei decenni successivi, per permettere al paese di espandersi al di fuori dai confini della fortezza, vennero abbattute interamente le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti.

Nel 1868 e nel 1882 si registrano due rovinose piene dell' Adige le quali hanno distrutto gran parte del centro urbano. I successivi bombardamenti subiti durante le guerre mondiali, contribuirono a rubare alla cittadina la maggior parte delle opere architettoniche esistenti e, ad oggi, a ricordare l'imponenza di questa importante roccaforte è il Torrione (faceva parte della cinta muraria costruita dal Sanmicheli) in Piazza della Libertà. 
 
 
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