Lunedì 7 aprile la sezione AIA di Legnago ha vissuto una serata di grande importanza, ospitando l’arbitro CAN Marco Monaldi della sezione di Macerata, designato dall’AIA per la sezione legnaghese.
A fronte di una nutrita platea di associati presenti, l’ospite ha raccontato la sua storia arbitrale , a partire da quando si trovava all’estero e, facendosi inviare i programmi di allenamento degli arbitri da suo padre, iniziò a correre tutti i giorni, senza ancora aver fatto il corso. Una vocazione “tardiva” quella di Marco per l’arbitraggio, ma subito diventata grande passione, senso di responsabilità, impegno e rispetto per il ruolo assunto.
In pochi anni ha scalato le categorie arbitrali dilettantistiche, fino a ritrovarsi alla CAI quando, tutto d’un tratto, ha dovuto scontrarsi con il fatto che a livello nazionale bisognava guadagnarsi ogni centimetro: “non ti consideravano più un fenomeno, ma bisognava lavorare per ottenere risultati “.
Ha raccontato come, ad un centro punto, su consiglio di un preparatore, abbia disegnato su un foglio di carta il suo obiettivo: San Siro. “Fissare, visualizzare ma anche proprio disegnare o scrivere i propri obiettivi è un modo per fare un patto con se stessi per dare il massimo per raggiungerli”.
A chiusura dell’incontro l’ospite ha raccontato della preparazione di un arbitro ai massimi livelli: oltre ad allenamento e studio del regolamento è fondamentale imparare dai propri errori e impegnarsi per non commetterli ancora. Grazie ad alcuni video di sue partite ha permesso di vedere nella pratica cosa significa sbagliare, ma anche studiare per imparare.
Al termine della serata il Presidente Cavallaro ha omaggiato l’ospite, ringraziandolo per la disponibilità e per l’intervento motivazionale e per i contenuti trasmessi in questa serata.